SpicePAT: “China Massagli”

Ciao Amici,
è oramai da tempo che mi frulla per la testa una nuova rubrica per il blog, uno spazio dedicato per intero ai Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani - speziati chiaramente.
Ce ne sono, eccome, state certi ne vedremo delle belle.
E, secondo voi, da cosa potevamo iniziare se non da lei, orgoglio della nostra città… China Massagli, l'alma de Lucca!!!


Correva l’anno 1772.
All’ombra di piazza San Michele apriva i battenti ai suoi avventori la spezieria dei Massagli. L’esercizio faceva buoni affari, clienti soddisfatti, ma nulla da registrare di tanto eccezionale… non fino al 1855 quando l’allora sconosciuto (fuori città) farmacista Pasquale Massagli mette a punto una pozione che cambierà per sempre la storia sua, della liquoristica di nicchia e della città. Di lì in avanti, il marchio e la ricetta originaria verranno tramandati per generazioni con quella visibile fierezza di chi sa già d'esser dentro la leggenda.


Adesso, da oltre 40 anni, la proprietà dell'azienda (e con essa marchio e ricetta segreta) è passata alla “Antica Casa Massagli”.
Ecco perché ho deciso di incontrare la signora Claudia, chi meglio di lei può raccontarci qualche aneddoto o svelarci un qualche piccolo segreto su questo taumaturgico evergreen???

Prima di iniziar con l’intervista andiamo a conoscere la china, la spezia “incriminata”.
La china si ottiene da diverse piante del genere Cinchona, indigene degli altipiani delle Ande. La spezia, rappresentata dalla corteccia, è ricca di vari alcaloidi, che nel loro insieme, come fitocomplesso, hanno proprietà sia digestive che toniche. Tra gli alcaloidi, ci sono due principi attivi particolarmente importanti in ambito farmaceutico: la chinina che di per sé, a dosi elevate, ha attività antimalarica ed antipiretica e la chinidina che ha proprietà antiaritmiche. 



Analogamente ad altre droghe, la scoperta delle proprietà terapeutiche della china, pur risalendo a meno di quattro secoli fa, è avvolta nel mistero. Una delle versioni più sentite narra di un terremoto peruviano che causò la caduta di alcuni alberi della specie in un laghetto. Tempo dopo, gli aborigeni si accorsero della miracolosa guarigione degli animali che si erano abbeverati da quelle acque.

C’è chi dice che a metà del 1600, addirittura la contessa di Cinchon, moglie del vicerè del Perù, affetta da malaria, la scampò proprio grazie a questa spezia

Per questo, pare che di lì a poco la china fu introdotta anche in Europa; secondo alcuni dalla stessa nobildonna (da qui il nome datogli da Linneo), secondo altri dai Gesuiti (da cui deriverebbe il nome “polvere dei Gesuiti” con il quale veniva chiamata originariamente).

All’inizio stentò ad imporsi come rimedio anti malaria fino a quando nel ‘700, per motivi più che ovvi, il costo di questa corteccia pare fosse così alto che la Spagna ricavava più denaro dalla sua vendita di quanto ne guadagnasse dall’argento estratto nelle colonie americane.

Un secolo più tardi i chimici francesi Pelletier e Caventou isoleranno la chinina dalle varietà di Cinchona validando per sempre le proprietà antimalariche fino ad allora tanto discusse.

Ma veniamo a noi…


Dirimpetto allo show room di via Santa Croce, in pieno centro storico, vengo accolta dal bellissimo sorriso della padrona di casa, la signora Claudia. Lei non sa le domande che ho da farle: voglio il segreto di tanto successo!!! Quindi, munita di carta e penna vado subito al punto…

Come si prepara la China Massagli?

Esattamente come una volta: una lenta infusione a freddo in alcool di erbe e spezie, seguita dall'aggiunta di acqua e zucchero, per ottenere una soluzione dolce-amaricante di 25° gradi.
Anche l'etichetta è quella originaria, solo ammodernata con l'aggiunta dell'oro, così come la bottiglia, molto simile a quella di allora (a piede largo)... nonostante stia diventando difficile trovarne come queste, le vetrerie cominciano a non produrle più.
Tempi che cambiano? Formati che si adeguano… per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori low cost è stata creata la boccetta da 100 ml, perfetta da riporre nel bagaglio a mano!



Quali sono le erbe e le spezie contenute nella China Massagli?

Queste che vedi nel mortaio in esposizione: Cannella, Anice Stellato, Noce Moscata, Chiodi di Garofano e chiaramente la corteccia della Cinchona Calisaya proveniente dall'Amazzonia, da cui si ottiene appunto la china. Ma non chiedermi le dosi, eh? Questo proprio non posso dirtelo…

  
Ok, va bene… cambiamo strategia… 
la Cinchona Calisaya (nota anche come Officinalis) è molto ricca di alcaloidi ed in particolare di chinina nota per le proprietà antimalariche.. Su internet, a tal proposito, si trova scritto che il Dott. Massagli curò con il suo infuso un'epidemia di malaria che colpì Lucca a metà dell'Ottocento. Cosa c'è di vero?
Questa storia è molto affascinante, ma certamente un pò romanzata… quello che sappiamo è che il Dottor Massagli somministrò il suo elisir a pazienti colpiti da malaria già in via di guarigione, come tonico energizzante per favorirne la ripresa organica.
- Infatti, solo dosi particolarmente elevate del principio attivo della china, la chinina (oltre alla clorochina), fungono da antidoto per la malaria. La bevanda dè Massagli non serve a questo, è un'altra cosa: la china contenuta, sotto forma di estratto idroalcolico e assunta a dosi moderate, ha le proprietà toniche e digestive fornite dal fitocomplesso, cioè dall’insieme delle molecole e dei principi attivi in essa contenuti... e basta -
   
Questo preparato è inserito nella Farmacopea Ufficiale, ma con quale indicazione?

E’ inserito nella FU proprio per le sue proprietà toniche e digestive e perché completamente naturale; può perciò essere venduto in tutte le farmacie, prima fra tutte quella storica in piazza San Michele dove è nato, dove è stato prodotto per molti anni e dove ancora oggi, nonostante i proprietari non siano più legati da parentela alla famiglia Massagli e a noi attuali produttori, si possono rinvenire le tracce del suo memorabile passato.
Secondo te Claudia qual è il miglior modo per consumare la China Massagli?
Dipende dai gusti e dalla stagione: è buona sia a temperatura ambiente, che servita con ghiaccio; un’ottima soluzione per avere la massima esaltazione del profumo delle spezie è scaldarla e servirla con l’aggiunta della scorza di un’arancia o limone.
Oggi si degusta più che altro dopo i pasti, ma fino a qualche decennio fa, specialmente chi svolgeva lavori pesanti la ordinava anche di prima mattina sfruttandone così le proprietà energizzanti. Si vocifera addirittura che in passato, proprio per questo motivo, le nonne di tanto in tanto ne dessero un sorsetto anche ai bambini. Oggi le arresterebbero!!!
  
La Ditta Massagli è famosa anche per altri due prodotti, produce infatti sia la Biadina Massagli (altro liquore tipico lucchese servito con i pinoli) che l'amaro Massagli.
Ma la china è presente anche in questi prodotti?
Sì, ti spiego... in questi liquori, di formulazione più recente, c’è una parte dell'infuso usato per la “China Massagli” al quale poi si aggiungono altre erbe e radici con un sistema di lavorazione diverso, ad esempio nell'Amaro troviamo anche menta e ginepro.
Dove e a chi vendete la China Massagli?
  
In primis, nel nostro esercizio qui in via Santa Croce… nella storica farmacia Massagli in piazza San Michele, in vari bar e ristoranti della città e così via.
Abbiamo poi rivenditori in tutta Italia ed esportiamo in Europa, Francia e Germania innanzitutto, e in America, ma solo a privati.
Non siamo mai voluti andare oltre... la lavorazione del liquore ha bisogno di tempo per dare il meglio di sé! Fedeltà alla tradizione e qualità impeccabile, questa è la nostra filosofia d'impresa ed è ciò che il cliente si aspetta dalla sua China preferita.
Pensate che ancora oggi le etichette vengono incollate a mano una ad una!!!
In Italia c’è un’altra china molto famosa, la China Martini.
Ma che differenza c'è tra questa e la China Massagli?

“China Martini” è un prodotto commerciale che si ottiene a partire da una miscela di aromi naturali (tra cui la china ovviamente) aggiunta ad una base alcolica.
China Massagli”, invece, ti ripeto, è un prodotto artigianale ottenuto per infusione diretta delle spezie... è tutta un’altra storia!
  
Una chicca per gli Amici delle Spezie e per i nostri fedelissimi lettori?
Ce l’ho! Si chiama “Essenza” ed è il non plus ultra del bere miscelato, creazione col quale Federico Bocciardi, bartender pesciatino, oggi maitre del fichissimo Hanky-Panky, nel 2012 si è laureato campione del mondo per la cocktailerie nell'avveneristica Singapore.

Prendete nota:
- 3 scorze di limone non trattato 
- 1 cucchiaino di zucchero di canna bianco
- 3 centilitri di rum scuro
- 5 di centrifugato di ananas fresco
- 1 di maraschino
- 2,5 centilitri di China Massagli
- 1 spray di rum aromatizzato ai chiodi di garofano

Fate così: 
Pestate le scorze di limone in uno shaker con lo zucchero e aggiungete il rum, l'ananas e il maraschino. Agitate per bene e poi filtrate il tutto in un ampio bicchiere con ghiaccio. A questo punto spruzzate col rum aromatizzato e aggiungete per ultimo la China Massagli.
Se volete, decorate con foglie di ananas e fragola. Fatto.

Sono a casa, riaffora l'intervista, e solo adesso capisco dopotutto cosa c’è di speciale nella China Massagli. Certo, quel superbo accostamento dolce-amaro sedotto da un effluvio conturbante di esotiche essenze... però, il segreto per durare così a lungo porta il nome dell'amore, della passione, della fiducia e del rispetto per il bello, per ciò che è buono - e che fa bene – e per la gente…
Claudia, tra ricordi e previsioni, aveva l'entusiasmo e una gentilezza che sembrava mi parlasse non tanto di una merce quanto di qualcuno di famiglia, che ora anche a me sembra quasi di conoscere…

Ora sì che tutto è pronto!!!
Avvicino quel bicchiere, chiudo gli occhi ed ai sensi mi abbandono ...
3, 2, 1…
Grazie Claudia, cin!

1 commento:

  1. Wow...questa sì che è una curiosità!!! non conoscevo la China Massagli! Grazieee!
    unospicchiodimelone!

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