Oro, incenso e mirra… e se invece… ??

Tutti conosciamo il mito dei Re Magi, i tre saggi venuti dall’oriente, che, guidati dalla stella cometa nel giorno dell’Epifania, omaggiarono il Bambin Gesù con Oro, Incenso e Mirra.

 

Le spezie di Kelly McCollam

In un ordinario e nemmeno eccessivamente rigido pomeriggio dicembrino, curiosavo per il web quando mi è capitato di incontrare le creazioni di questa giovane artista yankee www.kellymccollamphotography.com (sezione “salt e spicy work”).
 
 

SPAZIO allo CHEF #6: Crema di mascarpone allo zafferano con gingerbread e mirtilli

Questo post ce lo ha "regalato" Sara Favilla (Blogger di Carta da Musica)...

Ciao a tutti!
"Nella bulimia natalizia in cui le tavole trionfano di colori e sapori importanti, e in cucina i fornelli non trovano mai requie, noi vi solletichiamo il palato e la vista con un dessert facile facile, leggero e naturalmente speziato!"
 
 

La “Catharina”… alla salute!

"Il profumo delle spezie medievali racchiuse in un bicchiere": nasce la prima birra italiana ispirata al panforte, dolce dalle antichissime origini e simbolo della città di Siena.
 
 

SPAZIO allo CHEF #5: Pudding di tapioca con cardamomo e mandorle

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Ciao a tutti!
Pochi giorni fa, curiosando nel bazar indiano vicino casa, ho trovato la tapioca, e non me la sono lasciata sfuggire. L'ho comprata senza manco sapere come cucinarla, ma cercando nel web ho trovato questa ricetta davvero interessante sul blog Dalla parte dei pasticcini, e ve la ripropongo volentieri. Questo dessert delicato e insolito vi delizierà, ne sono certa!
 

Abbracci di Spezie

Spezie che si pietrificano e diventano gioielli”… ho letto da qualche parte!

Eh già, proprio così… è questo il genio creativo di Marine Arena. Nostra follower perugina, di evidenti origini transalpine, dopo un passato da grafica pubblicitaria ed un diploma in tasca dell’Accademia di Belle Arti, circa 2 anni fa si da al disegno, la sua vera passione. E come rimproverarla, anzi per fortuna diciamo noi… (Abbracci di Spezie Facebook… vedere per credere!)

Continuo a leggere e Marine racconta:
"un giorno passeggiavo a Perugia tra alcune bancarelle che vendevano spezie e ho sentito forte il profumo di noce moscata. Quasi per magia mi sono ritrovata a casa della mia bisnonna in Normandia, tutta in legno. Una sensazione piacevole, di grande benessere, difficile da spiegare. Da quel giorno ho provato ad imprigionare quegli odori e a trasformarli in oggetti preziosi per la memoria”. Ho faticato due anni per cercare di pietrificare i ricordi. Esperimenti e tentativi continui, fatti in casa, dove ho creato un piccolo laboratorio per provare e riprovare anche di notte. Non ho mai avuto basi di chimica o di ingegneria dei materiali ma ho cominciato a documentarmi e a studiare…"

E poi ancora ammette senza alcuna ipocrisia:
“ho sempre incontrato resistenze e tante persone mi hanno dato della pazza quando ho deciso di lasciare un lavoro sicuro per provare a trasformare cannella, vaniglia, rosmarino, timo, peperoncino e paprika in bijoux? Ma sono andata avanti. In fondo ero sicura che ce l’avrei fatta!
Due anni a dosare e a cercare la giusta alchimia. Ho iniziato con la resina sintetica, ma non era l’ideale, perché non trattiene la fragranza. Sono arrivata alla ceramica. Che bellezza, ci ero riuscita! Ho fatto vedere il mio primo gioiello profumato al mio papà, che mi ha sempre incoraggiata. Potevo andare avanti. Spezie ed erbe aromatiche nelle mie mani si trasformavano in oggetti d’arte. La prima perla alla paprika era tutta mia, solo per Marine. Avevo vinto la sfida ed ero troppo felice.
Me lo meritavo. Poi sono arrivati il brevetto e le mostre della mia collezione Abbracci di Spezie”.

SPAZIO allo CHEF #4: Dadini di tofu con patate e zucca al pepe di Sichuan

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Ciao a tutti!
Circa un paio di anni fa ho scoperto il pepe di Sichuan, un falso pepe, una bacca in realtà, che fino a poco tempo fa non era molto conosciuta ma che ora si inizia a trovare senza difficoltà nei negozi specializzati.
Oggi vi propongo questa ricettina sana e leggera con le verdure più gustose di questa stagione.
 
 

SPAZIO allo CHEF #3: Composta di prugne all'anice stellato

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Ciao a tutti!
Quando l'estate volge al termine e la natura si colora dei toni caldi dell'autunno, è tempo di conserve, marmellate e composte!
L'altro giorno al mercato contadino ho trovato delle meravigliose prugne, molto mature, che ho subito cotto insieme alle mie preziose spezie, per realizzare una composta profumata all'anice stellato. Perfetta con formaggi ben stagionati, ma anche a colazione e a merenda su una morbida fetta di pane!


L’isola della lava, dei gabbiani…e della noce moscata!

A più di 10 miglia da Run, una fragranza aleggia nell’aria e aggredisce l’olfatto prima ancora che si possa scorgerla
(Nathaniel Courthope, dicembre 1616, capitano della nave “Swan” della Compagnia Inglese delle Indie Orientali) tratto da: “L’isola della Noce Moscata” di Giles Milton.
 
 

Curcuma vs cancro: Quale verità?

Sempre più spesso leggiamo titoli ingombranti che proclamano la curcuma “salvavita nella lotta ai tumori”, ma cosa c’è di vero al di là dell’esigenza dello scoop giornalistico?
Questa polvere dorata ha in effetti dimostrato di avere enormi potenzialità in campo terapeutico, ma siamo purtroppo ancora lontani dal poterla definire “spezia anti-cancro”.
 
 

SPAZIO allo CHEF #2: Crumble filante di zucchine

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Ciao a tutti!
Adoro i crumble, in ogni stagione e in tutte le sue forme, dolce e salato, e a seconda della stagionalità, mi piace variarlo con frutti e ortaggi diversi.
Oggi, grazie alle zucchine dell'orto del mio papà, e alla curcuma fresca, prezioso dono dei miei amici speziali, non ho saputo resistere alla tentazione di inventare un crumble nuovo. Golosissimo e salutare!
 
 

Spezieria Bizzarri

Bizzarri a Firenze è un’istituzione!
E’ una vecchia bottega artigiana fondata nel 1842 dal chimico, dottor Alessandro Bizzarri…

 

M’illumino di spezie!

Ieri nel primo pomeriggio, di rientro da una mezza giornata di mare, decidiamo di fermarci da Jogi, un negozio di artigianato balinese in quel di Torre del Lago Puccini. Era da tempo che lo puntavamo e finalmente siamo riusciti a fargli visita. All’esterno il locale si lascia guardare: folcloristiche statuette indigene che capeggiano all’entrata, giochi d’acqua e uno spazio antistante l’ingresso, pulito e ordinato.
Ci piace, entriamo…
L’interno è grande, forse troppo, due piani di cui uno interrato.
Ci guardiamo un po’ intorno, quasi a prendergli le misure, e scegliamo di iniziare il nostro giro proprio da sotto. C’è uno stanzone che, nonostante l’ampia metratura, è paradossalmente claustrofobico, è disadorno, male illuminato e sa d’umido, di stantio. La mercanzia non è male anche se la maggior parte degli articoli mal si sposerebbe col nostro arredamento. Cinque minuti e siamo di nuovo sopra. L’ambiente, che poi è quello d’ingresso, al piano terra, è poco accogliente, è caotico e un po’ trascurato.
Non ci piace, ha poco gusto… da rivedere l’allestimento.

Stiamo per uscire se non che, all’improvviso, ci cade l’occhio sull’abat-jour di chiodi di garofano immortalata. A prima vista l’oggetto pare un po’ kitsch, poi osservandolo meglio ha un suo perché, alla fine ci piace. Non l’acquistiamo però, sia per il fatto che è un pezzo unico, sia perché abbiamo sostituito le vecchie lampade giusto la settimana scorsa. Lampade Ikea, che adoriamo ancora tra l’altro, di carta “stropicciata” color sabbia (penso le abbiate viste tutti nel loro megastore), e questa abat-jour, chiodi di garofano a parte, è praticamente identica a quelle nell’intelaiatura e nelle dimensioni.

Dobbiamo riconoscere che il “reticolo speziato” rende il manufatto, a modo suo, geniale, stravagante e molto esotico. Non abbiamo però avuto l’opportunità di collegare l’apparecchio alla corrente per dipanare così una curiosità fondamentale: “chissà che inebriante fragranza sprigiona la lampada una volta accesa!?”
Sospendiamo quindi un po’ rassegnati il giudizio finale tornando verso casa forti, invece, di quella che ci pare esser sempre più un’innegabile evidenza…
“ma quanti infiniti utilizzi si possono fare delle spezie!!!”…



Aboca Museum: un tuffo nel passato...

Dopo aver scoperto, già da qualche mese, l’esistenza di questo Museo delle Erbe, finalmente decidiamo di andare…
 
Si trova a San Sepolcro, comune della provincia di Arezzo, al confine con Umbria e Marche. Non è vicinissimo, più di due ore di macchina da Lucca, ma l’entusiasmo ci fa pensare che ne possa valere la pena!!!
 
Questo museo fa parte di un grande progetto di comunicazione voluto da Aboca (azienda che si occupa della produzione e trasformazione delle piante medicinali) che lo ha creato nel 2002 all’interno di palazzo Bourbon del Monte, un bellissimo edificio di cinque piani restaurato più volte negli anni che conserva però tracce della sua origine medioevale.
Aboca Museum è un percorso libero (cioè senza guida, non gratis! ;)) della durata di circa un’ora e mezzo/ due in cui si può riscoprire l’antica tradizione dell’uso delle piante medicinali attraverso l’ esposizioni di preziosi erbari, antichi mortai, ceramiche e suggestive ricostruzioni di antichi locali.
 
Il percorso inizia con una scalinata arricchita sulle pareti con coloratissime tavole botaniche ricavate da erbari molto preziosi conservati nella biblioteca presente all’interno del palazzo che però può essere consultata solo su prenotazione per motivi di studio (e noi un po’ sprovveduti, chiaramente non abbiamo prenotato! ;)).
 

Il suono del gusto: le spezie come equalizzatore



Sono incredibili esplosioni di colore a tempo di musica quelle organizzate dall'agenzia GrEy London per questo filmato chiamato "Il suono del gusto". Il video, sponsorizzato da un prodotto alimentare composto principalmente da erbe, documenta un'installazione artistica in cui un'ampia varietà di spezie - dalla paprika al cardamomo - "salta" per sottolineare le note di una composizione musicale (a cura di Pier Luigi Pisa)

Trovai questo video, non ricordo esattamente ne come ne quando, e pensai: “speriamo non sia  uno di quegli home-movie di dubbia qualità e di scarsa espressività”. Niente affatto ed è per questo che abbiamo deciso di pubblicarlo e condividerlo con voi. A noi è piaciuto tantissimo… è breve d’accordo, ma molto pittoresco e a tratti quasi contemplativo!

p.s. i nostri complimenti a quelli di GrEy London.

Buona visione…

Citazioni più o meno note

"Ciò da cui l’espansione europea ha preso avvio non ha nulla a che vedere con la nascita di una qualche religione o con l’ascesa del capitalismo, ma ha moltissimo a che fare col pepe


tratto da: "Seeds of Change, Five Plants That Transformed Mankind" di Henry Hobhouse
 

I “farmaci generici” esistevano già nel Medioevo...

Nel Medioevo sia le erbe che le spezie erano largamente impiegate in moltissimi rimedi farmaceutici e la prova l’abbiamo all’interno dei manuali dell’epoca, uno tra tutti il CIRCA INSTANS. I medici del tempo distinguevano le erbe e i prodotti esotici, e mentre le specie locali venivano prescritte ai poveri, le spezie, raffinate e costose, erano prerogativa dei ricchi signori.
In una poesia del XI secolo si legge: “ in cambio di sole parole [di gratitudine], diamo erbe di montagna, ma per la vera moneta raccomandiamo spezie ed essenze aromatiche”. 1



Così lontani, così vicini…

Sembra strabiliante, passatemi sconvolgente, immaginare che le spezie possano essere state, millenni addietro, le protagoniste nel creare un legame tra due mondi, l’Oriente e l’Occidente, apparentemente così lontani. Invece la storia del loro commercio pare imboccare proprio questa strada.
Nonostante infatti le oggettive difficoltà del tempo è ormai risaputo che il loro trasporto avveniva con estrema regolarità ed efficienza.
E, contrariamente a quanto vorrebbe farci credere la visione mediterranea nello studio del mondo antico, i due emisferi non sarebbero stati due mondi separati, bensì due realtà perfettamente consapevoli l’una dell’altra, dialoganti, in continuo contatto.
La storia delle spezie allora non è una favoletta medievale sulle origini e il commercio degli aromi, ma una realtà fatta di incontri, scambi e mescolanza di genti che, ammaliate dal loro fascino, andarono incontro ad incomprensioni, guerre e sopraffazioni, ma, in egual modo, conoscenze, alleanze e amicizie.

Una straordinaria forma di cooperazione in un’ottica marcatamente cosmopolita

"Il sole splendeva sulle terrazze aperte, sui magazzini vicino ai porti, sulle torrette dalle finestre munite di grate, simili a occhi di cervo. In diversi punti di Puhar (città dello stato indiano del Tamil Nadu) lo sguardo si arrestava incantato sulle dimore degli Yavana (mercanti greco-romani), la cui prosperità non era mai in declino. Al porto si potevano vedere marinai provenienti da terre lontane, che però davano in tutto l’impressione di vivere in una sola comunità. Nelle vie della città circolavano venditori ambulanti di belletti, di polveri da bagno, di creme rinfrescanti, di fiori, d’incenso, di aromi fragranti. Si potevano vedere tessitori fare affari con stoffe composte di seta, pelliccia e cotone. Strade intere traboccavano di sete, coralli, sandalo e mirra, oltre alla ricchezza di ornamenti rari, di perle perfette, di gemme e oro dal valore incalcolabile".
(tratto da: canto V di “The Lay of the Anklet”, poema epico letteratura Tamil, I e II sec. d.C.) 
 
  

SPAZIO allo CHEF #1: Nodini di pollo alla cannella

Questo post ce lo ha "regalato" Sara Favilla (Blogger di Carta da Musica)...

Ciao a tutti!
La cannella di solito si usa per le preparazioni di dolci e infusi, ma oggi mi sentivo particolarmente in vena di sperimentare sapori nuovi. Il pollo, si sa, è una carne molto versatile per il suo sapore delicato, e si presta a molti abbinamenti insoliti.
Perché quindi non provare questa nuova accoppiata? D'altra parte la cannella si sposa perfettamente anche con le mele, e come potevano mancare nella mia nuova avventura culinaria?
Il risultato è stato sorprendentemente piacevole!
 
 

Croco e Smilace: c’era una volta lo zafferano…

Chi tra di voi non ha mai visto il fiore dello zafferano?
Sì, anche solo per una volta in vita sua e, d’accordo non intendo necessariamente dal vivo, anche semplicemente su di una rivista, un quadro, in rete, ecc…
Beh, se così fosse, non sapete cosa vi siete persi! Niente di vitale certamente, ma, a detta di tanti, appassionati del verde e non, il più bello tra le spezie.
Composto da sei petali, il cui colore varia dal lilla chiaro al viola purpureo, cela, all'interno della corolla, tre lunghi fili d’un rosso intenso (la spezia) e tre gialli, più corti, detti "femminelle"; questi ultimi, agli antipodi degli altri, non hanno alcun potere colorante, aromatizzante e odoroso, di conseguenza nessun valore commerciale.
Ma qual è l’origine di questo fiore? Così come in altre situazioni ci sono diverse ipotesi e oggi mi piace riportarvi questa…

c’era una volta un giovane mortale di nome Croco che aveva perduto follemente la testa per una ninfa chiamata Smilace. L’amore ardente tra i due, simboleggiato dai filamenti della pianta, era però di quelli impossibili, o meglio, di quelli destinati inesorabilmente a concludersi con la morte di lui. Gli Dei dell’Olimpo allora, mossi a compassione, per far sì che i due potessero vivere per sempre uno accanto all'altro, trasformarono Croco nella pianta dello zafferano (fiore viola come la passione superba ma dal cuore color del sole) e lei in quella della salsapariglia (dalle foglie a forma di cuore e i rami flessibili e spinosissimi, simbolo d’un amore tenacissimo ma esacerbato).


Pare fosse legata a questo mito l’usanza degli antichi Greci di deporre un fiore di zafferano sulle tombe degli amanti morti per amore…
amarcord!
 

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